La creazione di Adamo - La creazione di Eva

Questo piccolo corpus è stato presentato da Roberto Demarchi l'11 marzo 2011 presso la sala conferenze del centro Bensei, in via della Rocca 29. Sarà presente e visitabile presso la galleria Mercurio.

La creazione di Adamo

La creazione di Adamo
La creazione di Adamo

Dio viene qui visto come un quadrato nero sospeso nel cielo. Nero in quanto inconoscibile e quindi oscuro per l'intelletto. Adamo, un quadrato fatto di terra vera e propria, delle stesse dimensioni del quadrato di Dio (a sua immagine e somiglianza). Il quadrato in trasparenza proiettante da Adamo è la proiezione nel mondo, nella storia, dell'impronta di Dio attraverso l'uomo

La creazione di Eva

La creazione di Eva
La creazione di Eva

Partiamo in questo caso dal basso. In una dimensione della natura (il color marrone è un richiamo alla terra) la donna nasce da una costola dell'uomo, Eva sorge da Adamo. Sono entrambi due rettangoli uguali e sono speculari alla figura al di sopra di loro, un tau, rappresentazione di un Dio in cui sono presenti indistintamente il maschio e la femmina. Il tau e la sua proiezione nella natura alludono al percorso di salvezza del genere umano, che troverà nella croce del Cristo il suo momento culminante.

Appunti dalla conferenza di presentazione delle due opere

La creazione di Adamo

 

Adamo è il primo uomo e a immagine di Dio. La priorità è di ordine naturale, morale, ontologico. E’ il primo degli esseri umani dal quale tutto deriva.

Nel mito greco di Deucalione e Pirra si racconta che ci fu un tempo in cui Zeus sterminò con un diluvio il genere umano per la superbia raggiunta. Un uomo e una donna pii (Deucalione e Pirra) furono salvati. Dopo una settimana la terra si asciugò. Rimasti soli i due superstiti chiesero a Zeus di ripopolare la terra. Zeus allora disse una frase sibillina a Deucalione: “Prendi le ossa di tua madre e gettale dietro a schiena”. Figlio del titano Prometeo e di Ghea, dea della terra, Deucalione prese dei massi e li buttò dietro la schiena e così nacquero nuovi uomini e nuove donne nacquero dai massi che Pirra gettò dietro la sua schiena. La differenza principale con il mito di Adamo è che le persone nate dalle pietre dei due progenitori greci non furono animate dallo spirirto di Dio, mentre Adamo sì. Adamo è Imago Dei.

Nella tavola di Demarchi Dio è rappresentato da un quadrato nero specchiante.

Il nero nella storia della letteratura e della filosofia ricorre più volte per rimandare all’idea dell’Assoluto. Kierkegaard lo definì “tenebra”, in quanto incomprensibile. E, prima di lui, il mistico Juan de la Cruz lo aveva chiamato “notte oscura”. Dante, negli ultimi versi del Paradiso che raccontano la disperata ricerca dell’immagine di Dio, non vede che se stesso, si vede specchiato in Dio. Per Platone il quadrato era simbolo di perfezione. Il Tetragramma (quattro lettere) per gli Ebrei rappresentava e rappresenta il nome impronunciabile di Dio. La tetrakis (il numero divino 4 e i suoi multipli) era per Pitagora e i suoi discepoli la base su cui costruire l’intero universo.

Un quadrato uguale per dimensioni (Imago) è immediatamente sotto a quello di Dio. Il nome “Adamo” nell’antico ebraico rimandava al concetto di terra, “terra arata”, “terra degli uomini”. Non per niente, secondo il racconto veterotestamentario, Dio prese dell’argilla purissima che arrivava dal monte Sion (ombelico del mondo per gli Ebrei) e la plasmòcreando il primo uomo. Demarchi usa nella sua opera della vera terra, mescolandola con colla per fissarla. La terra viene da uno dei vasi della madre a riprendere ulteriormente la metafora generativa.

Poi un altro quadrato, inserito in un verde metafora della natura e quindi della storia, della storia dell’uomo che si esplica nella natura. Quadrato posto al centro della natura a rappresentare la centralità che l’uomo assumerà nella storia della natura.

 

La creazione di Eva

 

La Bibbia ci dice che Dio, per colmare la solitudine di Adamo, lo fece sprofondare in un grande sonno, gli estrasse una costola e da questa creò Eva.

Sant’Agostino, nell’altezza della sua letteratura, disse che il sonno di Adamo era uno stato di estasi, un contatto mistico con Dio.

Origene diceva che l’uomo interiore è dotato di spirito, che è metaforizzato nell’essere umano maschile (Adamo), e di anima, che è metaforizzata nell’essere umano femminile (Eva).

Nell’opera di Demarchi Adamo ed Eva sono due forme esattamente uguali. L’una viene fuori dall’altra e sono evidenziate nella loro diversità (si capisce qual è un rettangolo, si capisce qual è l’altro). Dio non è più un quadrato teologico, ma è come un pezzo di cielo con una forma con lo stesso perimetro e la stessa dimensione di Adamo ed Eva, ma capovolto. Il maschile e il femminile, mentre nella natura terrestre (qui rappresentata con un doloroso bruno e non con un verde trionfante) sono esattamente uguali, ma si differenziano, in Dio sono la stessa identica cosa. Dio è uomo e donna. Dio è tutto. E’ un blu uguale al blu che lo circonda, ma trattato pittoricamente in modo diverso. E’ un pezzo di cielo che si stacca e che rotolando e capovolgendosi diventa natura, diventa uomo e donna.

Papa Giovanni XXIII diceva che in ognuno di noi c’è un pezzo di cielo.

Il perimetro è una croce a forma di Tau. Il Tau nell’antico Testamento ha un significato misterioso, viene spesso rappresentato con un piolo attorno la quale si aggroviglia un serpente. A significare che Dio si dovrà incarnare, capovolgendosi, diventando anch’esso materia, per dare vita la nuovo Adamo, il Cristo, che attraverso proprio l’incarnazione libererà l’uomo dalla colpa, dal peccato. Questa natura dalla quale emergono Adamo e Eva è una natura dolorosa perché è la natura con la quale Adamo ed Eva dovranno fare i conti quando peccheranno e genereranno la realtà del divenire.

 

 

Che senso ha oggi rappresentare nel XXI secolo ancora queste storie, queste favole? Solo l’arte può permettersi di raccontare che Eva è nata da una costola di Adamo.

L’arte in qualche modo è creazione, è ciò che rende l’uomo più vicino a Dio.

L’arte, a differenza delle scienze, non serve a nulla, è una delle cose più inutili che esistano al mondo. Le pure attività dello spirito, in un mondo in cui tutto vale in funzione di ciò a cui serve, non valgono niente. Però, essendo l’arte totalmente inutile, diventa totalmente libera ed è per questo che si può permettere di pensare che Dio ci crea con della terra nella quale soffia il suo spirito vitale.

 

Sommariva Perno, Chiesa di San Bernardino, 22-23 settembre 2012
Sommariva Perno, Chiesa di San Bernardino, 22-23 settembre 2012

http://www.comune.sommarivaperno.cn.it/archivio/news/MOSTRA_DI_ARTE_CONTEMPORANEA.html