VANGELI ASTRATTI

Santa Rita in Campitelli Roma 7-23 dicembre 2011

Un viaggio nell'anima che trascende il tempo e lo spazio attraverso dodici tavole dipinte che ci propongono episodi e momenti dei Vangeli culminanti nella "macchina" sull'altare, scenografica e suggestiva installazione che propone il dramma della Passione.

I "Vangeli Astratti" testimoniano l'approdo al Nuovo Testamento e l'allestimento in uno spazio così particolare ne offre un'intensa e particolare sintesi. Infatti la Sala Santa Rita, coerentemente al progetto, riflette in modo profondo gli ideali figurativi ed etici di Demarchi, una chiesa divenuta spazio espositivo dopo che fu salvata dalle demolizioni, spostata dal luogo in cui si trovava e ricostruita nelle sue forme originarie. S. Rita in Campitelli è se stessa e al contempo è altro da sé, esattamente come le opere di Demarchi che sono se stesse ma rappresentano qualcosa di enormemente più profondo e alto.

L'iniziativa, in programma sino al 23 dicembre 2011, è promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitalee organizzata da Zètema Progetto Cultura.

Claudio Strinati, curatore della mostra e del catalogo edito da Skirà, sottolinea come "Demarchi si inscriva in una tradizione di pittura astratta che ha precedenti illustri, italiani e stranieri, ma il suo modo di esprimersi è veramente unico e singolare e non può essere rapportato ad altre esperienze.

Vi è nel suo pensiero figurativo astratto una sintesi singolare di speculazione filosofica e di istinto libero e scevro da qualunque intellettualismo".

La tecnica del maestro torinese, frutto di oltre quarant'anni di sperimentazione sulle potenzialità espressive dei materiali, coniugata con la costante ricerca di rapporti e moduli proporzionali delle forme, genera opere dal potente e coinvolgente impatto visivo e nel contempo fa trasparire "...un presupposto classico: c'è proprio quell'idea del Bello che fu individuata tanti secoli fa come quintessenza dell'arte e resta intramontabile" .

 

 

 

GENESI DEL MONDO E GENESI DELL'ARTE

Chiesa di Santa Maria del Popolo, Roma 4 dicembre 2008 - 6 gennaio 2009

Accompagnata dal catalogo-monografico, curato da Antonio Paolucci per le edizioni Crocetti, la mostra di Roberto Demarchi nel prestigioso spazio dell'Archivio di Stato costituisce un suggestivo momento del suo percorso intorno alla "Genesi". [...] Demarchi è pervenuto a una sintesi espressiva in cui si avverte il suo percorso sulla interpretazione e rappresentazione delle tematiche sacre tratte dall'Antico e dal Nuovo Testamento. Il discorso si dipana con continuità, con l'insinuante energia di "tavole" dove la luce accende gli elementi della raffigurazione: "Producano le acque vivi animali striscianti, e volanti sopra la terra, sotto il firmamento celeste". La "Genesi" assume nei suoi lavori il valore di una musicale evocazione, di un cromatismo che si stempera nella successione degli azzurri, dei neri profondi, dei bianchi di luce.

 

Angelo Mistrangelo

La Stampa, TorinoSette, 16 novembre 2007

 

 

GENESI

Archivio di Stato di Torino 14-20 novembre 2007

La mostra "Genesi del Mondo e Genesi dell'Arte" è una riflessione sul concetto di "Creazione".

In ambito teologico è "Lo Spirito divino in quanto presenza dinamica di Dio stesso che interviene per operare il passaggio dal caos primordiale al cosmo". (Romano Penna)

 

In ambito esistenziale ciò ciò che si avvicina all'idea di Creazione è l'Arte "l'uomo che, nella dimensione meravigliosa e misteriosa dell'arte, è egli stesso creatore". (Antonio Paolucci)

 

La "Genesi del Mondo" è indubbiamente una mostra notevole. Magistrali mi sono apparsi i testi in catalogo del prof. Paolucci (come sempre acutissimo esegeta) e del prof. Givone. Mi pare che chiariscano il senso complessivo della Sua opera e introducano come meglio non si potrebbe alla Sua avventura figurativa, così fervida e nel contempo rigorosa anzi quasi inflessibile nel perseguimento di un obiettivo inequivocabile". (Claudio Strinati)

 

Affrontare il doppio tema della Genesi e della genesi dell'arte è argomento che farebbe tremare le vene ai polsi a chiunque. Lei è riuscito a produrre una cifra nuova e moderna per interpretare questi due temi. Guardando le Sue opere mi sono letteralmente arricchito". (Marco Bussagli)